Il libro della giungla by Rudyard Kipling

Il libro della giungla by Rudyard Kipling

autore:Rudyard Kipling [Kipling, Rudyard]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852022036
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La prima cosa che fece fu trascinarsi fin nell’entroterra, e là trovò decine di migliaia di piccoli della sua stessa età; e giocarono insieme come cagnolini, dormirono insieme sulla sabbia pulita, e ripresero a giocare non appena si svegliarono. Le foche adulte, in quella che era la nursery, il nido d’infanzia dei cuccioli, non facevano caso a ciò che loro facevano, e gli scapoli avevano un settore proprio, per cui i piccoli se la spassavano.

Quando Matkah tornava dalla sua pesca in alto mare, andava a quella specie di campo-giochi dei cuccioli, e chiamava come una pecora chiama il suo agnello, e aspettava finché non le giungeva, in risposta, il belato di Kotick. Allora andava dritta verso il figlio come se la strada fosse stata tracciata con la riga, trascinandosi agilmente sulle pinne anteriori e distribuendo colpi di coda a destra e a sinistra sulle teste dei più piccoli. Nel campo-giochi c’era sempre qualche centinaio di foche che dava la caccia ai propri figli, e i piccoli conducevano una vita beata.

— Se non ti rotoli nel fango, per evitare di prenderti la rogna — Matkah disse al suo Kotick, una volta — se stai attento a non irritarti le piaghe e le ferite strisciando sulla sabbia, e se non vai a sguazzare in acqua quando il mare è troppo mosso, qui nulla potrà farti del male.

Le foche da piccole non sanno nuotare meglio di un piccolo di uomo, ma si sentono scontente e infelici fino a quando non hanno imparato. La prima volta che Kotick andò giù al mare, un’ondata lo travolse e lo trascinò al largo, dove non arrivava più a toccare il fondo; allora la sua grossa testa affondò e rimase a coda in su, proprio come diceva la ninnananna che gli cantava sua madre, e se l’onda successiva non lo avesse fatto ancora rotolare su se stesso, rimettendolo con la testa in su, forse sarebbe annegato.

In seguito, dentro una pozza di mare lungo la spiaggia, imparò a galleggiare nella giusta posizione, perfettamente orizzontale sul pelo dell’acqua; poi imparò, in mare aperto, a lasciare che il ricciolo delle onde passasse sopra di lui e lo sollevasse, mentre arrancava affannosamente con le pinne; però teneva sempre un occhio aperto, attento a non farsi colpire da ondate troppo grosse.

Gli occorsero due settimane per imparare a servirsi a dovere delle pinne natatorie e, nel frattempo, annaspava dentro e fuori l’acqua, e tossiva, e grugniva, e strisciava sulla sabbia, e si appisolava sulla spiaggia acciambellato come un micio, e poi tornava in acqua, finché scoprì che era appunto l’acqua il suo vero elemento naturale.

Potete ben immaginare quanto, da quel momento, si divertì, con i suoi amici, a tuffarsi fra i marosi o a farsi sollevare sulla groppa di un cavallone per saettare in planata fin sulla sabbia, quando la grossa onda si arricciava sulla spiaggia e si frangeva; o a stare in verticale dentro l’acqua, grattandosi la testa con le pinne per scimmiottare le foche adulte; o a giocare ad acchiapparella sugli scogli bagnati e scivolosi che emergevano dall’acqua proprio lungo la riva.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.